Carcinoma polmonare non a piccole cellule: nivolumab vs pembrolizumab

Nivolumab e pembrolizumab sono stati lo standard di cura nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato (NSCLC) precedentemente trattato. Tuttavia, non essendoci studi che li confrontassero, gli esperti hanno voluto colmare questa lacuna e studiarne l’efficacia e la sicurezza.

Retrospettivamente sono stati analizzati i dati di pazienti con NSCLC avanzato con tumori positivi per PD-L1 (Programmed Death-ligando 1) che erano stati trattati con nivolumab o pembrolizumab come seconda, o successiva, linea di cura. La corrispondenza del punteggio di propensione è stata perciò eseguita per ridurre i potenziali bias di selezione e sono stati analizzati i risultati clinici, tra cui il tasso di risposta obiettiva (ORR), la sopravvivenza libera da progressione (PFS), la sopravvivenza globale (OS) e gli eventi avversi immuno-correlati (irAE).

In un totale di 202 pazienti ammissibili, 72 coppie di pazienti di ciascun gruppo sono state identificate dopo la corrispondenza del punteggio di propensione. Non sono state registrate differenze significative in ORR, PFS e OS tra i due agenti (nivolumab vs. pembrolizumab) e la PFS era simile tra i trattamenti nel sottogruppo PD-L1 TPS ≥ 50% e sottogruppo PD-L1 TPS 1-49%. Inoltre, non è stata rilevata alcuna differenza significativa nella frequenza degli irAE di grado ≥ 3.

Pertanto, non vi è alcuna differenza significativa nell’efficacia e nella sicurezza tra nivolumab e pembrolizumab nei pazienti con NSCLC avanzato con tumori PD-L1-positivi nell’impostazione della linea successiva.

Lung Cancer – https://doi.org/10.1016/j.lungcan.2022.03.020

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